Le Comunità Energetiche Rinnovabili rischiano di perdere 1 miliardo di euro 💡⚡
Come Presidente di E-CER, vivo quotidianamente le sfide che stanno rallentando lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia.
I numeri parlano chiaro: dei 2,2 miliardi di euro stanziati dal PNRR, ad oggi sono stati concessi solo 425 milioni. Il risultato? Il governo sta proponendo un taglio di 1 miliardo, destinando quei fondi ad altri interventi considerati “più rapidi”.
Ma qual è il vero problema che affrontano le Comunità Energetiche Rinnovabili?
Dalla mia esperienza diretta con E-CER, posso confermare che le difficoltà burocratiche sono l’ostacolo principale. In particolare, le tempistiche di risposta del GSE per l’approvazione del contributo a fondo perduto del 40% sono semplicemente troppo lente. Quando hai progetti pronti, comunità motivate e voglia di investire nella transizione energetica, trovarsi bloccati da iter amministrativi infiniti è frustrante. E così molti progetti rischiano di non vedere mai la luce.
Altri ostacoli che vivo ogni giorno:
Oggi abbiamo 1.731 configurazioni attive in Italia per soli 140 MW, mentre l’obiettivo è 5.000 MW entro il 2027. È evidente il gap.
Le CER rappresentano un’opportunità straordinaria per la transizione energetica, per ridurre le bollette dei cittadini e per creare comunità più sostenibili. Ma servono semplificazione, tempi certi e supporto reale alle realtà che, come E-CER, stanno già lavorando sul campo.
Non possiamo permetterci di perdere questa occasione.
Flavio Pinton, presidente di E-Cer