Comunità Energetiche: Oltre il PNRR. Perché il supporto del MASE è una garanzia per il futuro
Il panorama energetico italiano sta vivendo una trasformazione senza precedenti. Al centro di questa rivoluzione non ci sono solo le grandi centrali, ma i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni che scelgono di unirsi nelle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Recentemente, una dichiarazione ha scosso positivamente l’intero settore: Stefania Crotta, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), ha confermato che lo Stato non “chiuderà i rubinetti” una volta esauriti i 2,2 miliardi di euro stanziati dal PNRR. Questa affermazione non è solo una rassicurazione economica, ma un segnale politico e strategico di fondamentale importanza per chi, come noi di e-casaitalia, crede fermamente nella decentralizzazione energetica.
La fine dei 2,2 miliardi non è la fine della corsa
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha rappresentato il “big bang” per le CER in Italia, mettendo a disposizione risorse ingenti, specialmente per i comuni sotto i 5.000 abitanti. Tuttavia, il timore di molti stakeholder era legato al “dopo”: cosa accadrà quando quei fondi saranno terminati? Il rischio di un vuoto normativo o finanziario avrebbe potuto frenare gli investimenti a lungo termine.
La risposta del MASE è stata netta: la transizione non si ferma. Il Ministero ha già previsto l’utilizzo dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FESR) e possibili riallocazioni interne al PNRR per garantire che ogni progetto valido possa trovare una sponda finanziaria.
Cosa significa concretamente per il territorio?
L’apertura ai fondi FESR è una notizia eccellente per diverse ragioni:
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Continuità territoriale: Se il PNRR ha un focus specifico sui piccoli comuni, i fondi strutturali regionali possono essere modulati per rispondere alle esigenze specifiche di ogni distretto industriale o centro urbano.
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Flessibilità: I fondi regionali permettono una gestione più vicina alle realtà locali, favorendo l’integrazione tra agricoltura, industria e residenziale.
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Respiro temporale: Mentre il PNRR ha scadenze molto rigide (2026), i cicli di programmazione dei fondi europei permettono una visione che arriva fino al 2030 e oltre.
Le CER come pilastro della transizione ecologica italiana
Per noi operatori del settore, le parole del Direttore Crotta confermano una visione che sosteniamo da tempo: le Comunità Energetiche non sono un “bonus” passeggero, ma lo strumento strategico per eccellenza della transizione ecologica italiana. 🇮🇹
Il modello delle CER non serve solo a produrre energia pulita, ma a cambiare radicalmente il rapporto tra utente e rete elettrica. In un sistema dove l’energia viene prodotta e consumata nello stesso luogo, le perdite di rete si riducono drasticamente e la stabilità del sistema nazionale ne beneficia.
I vantaggi che restano (e crescono)
Indipendentemente dalla fonte di finanziamento (PNRR o FESR), i vantaggi strutturali di far parte di una CER rimangono invariati e, anzi, si consolidano:
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Vantaggio Economico: L’incentivo sull’energia condivisa garantito dal GSE per 20 anni rimane la colonna portante del piano di rientro economico.
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Impatto Sociale: Le CER permettono di combattere la povertà energetica, includendo nel processo produttivo anche famiglie che non avrebbero le risorse per installare un impianto fotovoltaico privato.
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Sostenibilità Ambientale: Ogni chilowattora prodotto da una CER è un passo avanti verso la decarbonizzazione, riducendo le emissioni di CO2 in linea con gli obiettivi europei del Green Deal.
Perché non bisogna aspettare?
Sebbene la notizia del prolungamento dei sostegni sia rassicurante, questo non deve essere un invito alla procrastinazione. Al contrario, è il momento di accelerare. Il quadro normativo attuale è finalmente completo e le procedure per l’accesso ai portali del GSE sono operative.
Avviare oggi un progetto con e-casaitalia significa posizionarsi in prima fila per intercettare non solo i fondi attuali, ma anche le future linee di finanziamento menzionate dal MASE. La progettazione di una CER richiede competenze tecniche, legali e amministrative: muoversi ora permette di costruire basi solide mentre il mercato è in piena espansione.
Conclusioni: Un impegno che continua
In e-casaitalia interpretiamo queste novità come una conferma del nostro lavoro quotidiano. La transizione energetica è una maratona, non uno sprint. Sapere che le istituzioni sono pronte a sostenere questo percorso anche dopo la scadenza del 2026 ci dà la forza di investire ancora di più in tecnologie e competenze.
Le Comunità Energetiche sono il futuro dell’Italia: un futuro più pulito, più equo e, da oggi, ancora più certo.
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